COMICON (XV EDIZIONE)
SALONE INTERNAZIONALE DEL FUMETTO 2013. NAPOLI
"comics and architecture"
C.O.M.
Comic Oriented Module
team: Spazi Multipli, Davide Coluzzi DAZ architect, Doppiavustudio.
Comic Oriented Module
L’edizione 2013 del Comicon Festival del Fumetto di Napoli, dedicata al rapporto fra Architettura e Fumetto, ha chiesto a Spazi Multipli, in collaborazione con lo studio Davide Coluzzi DAZ architect, di realizzare l’architettura immagine della manifestazione. Il concept sviluppato con gli organizzatori e con i nostri partner Doppiavustudio di Salerno prevedeva un’architettura di grande impatto, sospesa a metà fra realtà e fantasia, che si posasse sul golfo di Napoli come un corpo estraneo ma che potesse diventare un luogo simbolo della città del futuro, come un appassionato di fumetti potesse immaginarlo. COM è un’architettura utopica costituita da un corpo centrale, rivestito di scaglie di acciaio, che racchiude spazi espositivi attorno a un vuoto centrale nel quale si muovessero rapide navette- ascensori per raggiungere ogni livello. La copertura del corpo centrale è un’immensa terrazza a strapiombo sulla città dalla quale si elevano torri in cristallo che contengono laboratori, sale studio, biblioteche, mediateche e scuole di fumetto. L’attacco a terra è risolto con alte torri-zampe in acciaio e cristallo che contengono i collegamenti verticali.
Il tema del Comicon 2013 Festival del Fumetto di Napoli è stato Architettura e Fumetto. Gli organizzatori hanno scelto Multipli per immaginare, insieme allo studio Davide Coluzzi DAZ architect e Doppiavu Design di Salerno, nostri partner, l’architettura immagine della manifestazione. Il concept sviluppato è la location del futuro del Comicon, C.O.M. (Comics Oriented Module) una città-astronave che, spostandosi come un enorme dirigibile, atterra a Napoli, calando a suolo i tre imponenti pilastri telescopici in acciaio. L’immaginario dal quale nasce il concept del progetto è ovviamente il mondo del fumetto futuristico, che a sua volta trae spunto dalle architetture fantastiche disegnate da Antonio Sant’Elia nel primo Novecento, ispirazione delle città moderne, e poi dalle megastrutture dell’Utopia degli Archigram, Superstudio e Archizoom che hanno fissato dall’Italia le tendenze internazionali dell’architettura futuristica. Forte è il richiamo all’Utopia, in un momento storico in cui si sente il bisogno di tornare ad immaginare un futuro, forse impossibile ma che fissi una direzione ideale verso la quale dirigersi. Il resto è frutto dell’immaginario di architetti che sono cresciuti con i fumetti della Marvel e con i loro supereroi e che hanno sognato fin da piccoli una città del fumetto da abitare sospesa nel cielo.
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